Queste piante, pur appartenendo a differenti famiglie botaniche, hanno in comune l’adattamento ad ambienti climatici aridi. Bisogna anche ricordare che molte di esse crescono in territori con climi più disparati e addirittura ne sono ricchissime le foreste tropicali (ad esempio alcune specie dell’America Centrale, Rhipsalis, Epiphyllum, Hylocereus), per adattarsi e cercare la luce nel fitto delle foreste, crescono e si sviluppano sopra gli alberi come piante epifite, dove la siccità una condizione sconosciuta.
Per poter sopravvivere in luoghi tanto avversi quasi tutte hanno subito particolari modificazioni morfologiche, trasformando le foglie in spine e trasferendo la funzione clorofilliana sul fusto, che in questo caso si denomina Cladodo.
Tra le altre caratteristiche di adattamento, queste piante hanno ridotto al massimo i processi respiratori e traspiratori, pertanto, nei periodi particolarmente piovosi, sono in grado di accumulare nei loro tessuti notevoli quantità di acqua, che serve per riserva durante i lunghi periodi di siccità. Questi tessuti vanno a costituire dei veri e propri serbatoi in grado di trattenere e rilasciare liquido in funzione del fabbisogno del soggetto
Tra le numerose piante grasse, alcune delle più comunemente coltivate in appartamento sono : Cactaceae, Euphorbiaceae, Liliaceae, Crassulaceae, Apocinaceae, Agavaceae, Aizoaceae, Portulacaceae e numerose altre.
La dimensione di queste piante è generalmente ridotta, ed altrettanto l’accrescimento, cosa questa che ne facilita la coltivazione in vaso. Sono presenti comunque numerose eccezioni, date da esemplari giganti, nelle famiglie delle cactaceae o delle agavaceae, con taglie che possono superare i 12 metri di altezza nelle condizioni ideali .
L’origine di queste piante è varia: le cactacee provengono generalmente dalle zone centro americane sub desertiche, le aizoacee e le altre succulente prive di spine sono invece originarie del continente Euro-Asiatico o dell’ Africa.
Indice
LA COLTIVAZIONE
Il loro estremo adattamento all’ambiente arido, fa in modo che questo tipo di piante sia considerato robusto o tollerante alle disattenzioni sulle annaffiature o per l’esposizione alle alte temperature.
Per opposte considerazioni, presentano invece molte difficoltà in situazioni di scarsa illuminazione e alle basse temperature (il minimo vitale è generalmente di 5° C ).
Tra le prime condizioni di riuscita della coltivazione delle piante grasse in genere dovremo tener conto dei parametri qui di seguito.
Luce
Essendo generalmente originarie di luoghi desertici e intensamente soleggiati, alle nostre latitudini potrebbero patire la carenza di luce soprattutto d’inverno. E’ bene quindi privilegiare le finestre dei lati sud-est, che vengono colpite dai raggi solari dal mattino sino al pomeriggio oppure adottare delle piccole serre in vetro o in plastica da tenere sul balcone o terrazzo.
Acqua
Il criterio per impostare un buon piano irriguo deve tener conto del fatto che nei luoghi di origine esse godono di una stagione piovosa che si esaurisce successivamente in un periodo di siccità. Dunque d’inverno le irrigazione dovranno essere contenute mentre d’estate più abbondanti facendo attenzione che le piante grasse possono annegare e marcire per eccessi idrici.
Alcune specie come le caudiciformi hanno la caratteristica di riposare vegetativamente in estate. Vanno per così dire in estivazione , per cui il comportamento da tenere sarà l’inverso del precedente. In generale prestare attenzione a non esporle ad eccessive piogge per non provocare marciumi.
Substrato
Queste piante vivono nelle più disparate condizioni ambientali ed è quindi possibile dire che per la coltivazione vi sia un substrato più o meno adatto. Unico accorgimento è quuello di usare un substrato che favorisca il drenaggio e limiti i ristagni.
Concimazione
La concimazione va fatta con concimi ricchi in fosforo e potassio. L’azoto è richiesto in quantità limitata, perchè stimola la pianta a crescere, inflaccidendo i tessuti ed aumentandone la traspirazione. Per rispettare il ritmo di accrescimento e vitale, le concimazioni devono essere ottimali senza eccedere, da fine inverno al periodo primaverile per stimolare la crescita e la fioritura.
Il concime ideale per queste piante deve contenere una buona quantità di fosforo e potassio, una bassa quantità di azoto ed abbinare un equilibrato apporto di micronutrienti, fra cui Ferro, Boro, Zinco, Rame, Manganese e Molibdeno.
Propagazione
Alcune succulente si possono propagare da seme, ma la tecnica maggiormente praticata è quella della talea, perchè molte Cactaceae possiedono una spiccata attività rizogena e, seguendo semplici accorgimenti, le loro talee attecchiscono di norma facilmente.
Questa operazione è consigliata per recuperare piante malformate o filanti per scarsità di luce, ma altrettanto utile ?ei casi di rigenerazione di piante danneggiate da patologie o insetti.
POSSIBILI PROBLEMI
Tra i parassiti animali si annoverano
– Le cocciniglie, che si nutrono della linfa della pianta rilasciando abbondanti escrementi, habitat naturale di muffe o funghi. Questi insetti attaccano anche le radici ma la pianta generalmente non mostra particolari sintomi di sofferenza se non un leggerissimo avvizzimento.
– Il ragnetto rosso, attacca gli apici vegetativi determinando screpolature sull’epidermide. Prediligendo gli ambienti asciutti si trova particolarmente a suo agio con le Cactaceae.
– Le anguillule. Nematodi che attaccano le radici, dentro le quali s’insediano, e le fanno morire
Tra le malattie fungine più diffuse ci sono il marciume del fusto e delle radici favorite da eccessi idrici e concimazioni azotate troppo spinte.
IL CICLO VEGETATIVO
La PRIMAVERA è la stagione del risveglio vegetativo. Si inizia a bagnarle moderatamente da marzo, dove le giornate sono già tiepide, la temperatura deve salire oltre i 15°C. Le piante possono già essere messe al sole in luogo riparato dai venti. Fare attenzione alle eventuali scottature delle foglie. I cactus della foresta non vanno mai messi al sole. Si può iniziare a fertilizzare.
L’ESTATE è la stagione vegetativa per la gran parte dei vegetali. In questo periodo le piante vanno bagnate con frequenza, anche tutti i giorni se sono al sole. Le piante collocate all’aperto vanno protette dalla eventuale grandine. Si concima rispettando le esigenze della singola specie. Le piante appena invasate non vanno concimate per un certo periodo.
L’AUTUNNO è la stagione in cui il ciclo vegetativo inizia a rallentare, le concimazioni vanno sospese e le annaffiature rallentate gradualmente. Mano a mano che la stagione avanza si inizia a proteggere le piante più delicate riparandole in serra o in casa.
L’INVERNO è la stagione del riposo vegetativo, alcune specie possono restare all’aperto sempre che protette dall’umidità. In generale è meglio porle al riparo, in particolare dalle piogge e dal gelo. Una stanza non riscaldata e luminosa è il luogo ideale.
Federica Damiani è una casalinga appassionata di arredamento d'interni e bellezza. Con un occhio attento per i dettagli e una passione per tutto ciò che riguarda la casa, condivide consigli pratici per rendere la tua casa accogliente e bella. Quando non è impegnata a trasformare la sua casa in un'oasi di pace, le piace sperimentare nuovi prodotti di bellezza e condividere i risultati.