Nell’immaginario comune il mercato fa cheap, diciamocelo. Se abbiamo acquistato un capo o un accessorio su una bancarella e ci chiedono da dove viene mentiamo, qualche volta.
Inventiamo, spesso. Tergiversiamo, volentieri. Mistifichiamo. Ma perché?
Perché, appunto, è luogo comune che sulle bancarelle ci sia roba scadente e che, perso l’allure di luci e camerini, anche i vestiti siano “poveri”.
Non è vero.
Avere stile, conoscersi e restare chic anche se il budget non è alto significa aguzzare l’ingegno, imparare ad avere occhio e soprattutto non cadere in sciocchi pregiudizi.
Molto spesso infatti nei mercati rionali ci sono commercianti che vendono cose di qualità a prezzi più bassi semplicemente perché non hanno costi di mantenimento di un negozio.
Ci sono banchi di accessori di passate stagioni acquistati in stock e rivenduti a prezzi ancor più bassi di un outlet.
Ci sono artigiani che espongono direttamente i propri prodotti senza passare da grossisti e rivenditori e quindi mantenendo prezzi contenuti pur offrendo qualità molto alta.
Insomma, i capi scadenti ci sono, come si trovano in negozio, ma non bisogna fare di tutta l’erba un fascio.
Io, per esempio, compro sulle bancarelle. La considero un’ottima risorsa da monitorare di tanto in tanto. In verità non c’è bancarella che sfugga al mio occhio. Mi piace fermarmi e guardare, valutare e toccare. Non tutto merita, ma talvolta mi è capitato di comprare qualcosa che mi ha dato molta soddisfazione senza preventivarla, ma facendomi guidare semplicemente da una macchia di colore su un marciapiede.
Allora vi passo un piccolo vademecum dell’acquisto sulle bancarelle.
Non fatevi ingannare dai prezzi bassi, e neppure da quelli alti. Ogni acquisto dovrebbe essere ponderato in base all’esigenza che abbiamo e al nostro imprescindibile gusto. Se costa poco però non è proprio quello che ci sta bene/ci serve, è comunque un acquisto sbagliato, ça va sans dire. Se costa molto non è garanzia di qualità alta: quella perizia la possiamo fare solo noi.
Occhio, mano, testa. E un po’ d’istinto. Controlliamo cuciture, cerniere, bottoni e rifiniture, Sentiamo i tessuti e i materiali al tatto. Facciamo mente locale sulla situazione del nostro guardaroba e sulla possibilità di integrare il nuovo acquisto, e cerchiamo di stimare il valore di un oggetto in relazione al suo costo. Ma poi cerchiamo di ascoltare la vocina che ci insinua quel desiderio: potremmo rimpiangere quel braccialetto africano a pochi euro per molto tempo. Talvolta la moda arriva dopo la strada. E la strada la fanno le donne normali, come noi, che si innamorano di un bracciale o che indossano un foulard in testa.
Diversificate. Non acquistate mai in serie. Non svuotate la bancarella etnica o quella di borse in pelle artigianali perché costano poco e così “ho le borse di tutti i colori per l’estate”. Sfoggiare la borsa rosa shocking che ha rapito il nostro sguardo, o quel bel caftano di garza, sapientemente integrati in un outfit, ci renderà molto più chic. Cambiare ogni giorno colore di borsa che a un occhio attento racconta la serialità è la cosa davvero cheap.
Curate i rapporti con i venditori. Frequentare sempre le stesse bancarelle e gli stessi mercati porta a conoscere i commercianti e a intessere relazioni con essi, a vantaggio di possibili affari. Quando ci si conosce è più facile fare richieste particolari ed essere accontentati, farsi mettere un capo da parte se non abbiamo la possibilità di acquistarlo sul momento o farsi “ritoccare” i prezzi.
Federica Damiani è una casalinga appassionata di arredamento d'interni e bellezza. Con un occhio attento per i dettagli e una passione per tutto ciò che riguarda la casa, condivide consigli pratici per rendere la tua casa accogliente e bella. Quando non è impegnata a trasformare la sua casa in un'oasi di pace, le piace sperimentare nuovi prodotti di bellezza e condividere i risultati.