Un solitario è un dono importante, non solo perché prezioso da un punto di vista meramente economico, ma perché intriso di simbolismo, di un valore affettivo che va oltre quello del semplice gioiello da donare a chi si ama. Rappresenta un legame, un impegno, una scelta. E per sceglierlo, quindi, vanno considerati diversi aspetti.
Indice
Storia del solitario
Scegliere di donare un solitario alla propria amata è un gesto che si perde nella notte dei tempi. Il pegno d’amore è da sempre considerato simbolo di dedizione e di esclusività. E se un tempo il cavaliere donava alla dama imprese coraggiose, oggi, in tempi moderni, basta molto meno per far felice una donna, e senza rischiare la vita.
L’usanza di donare un diamante, pietra preziosa simbolo di purezza e durata proprio come l’amore che simboleggia, risale ad una data precisa nella storia, il 1447. In quell’occasione l’Arciduca Massimiliano d’Austria diede in dono a Maria di Borgondia un anello d’oro con brillante per chiederla in moglie.
In moltissime civiltà il dono dell’anello aveva già avuto, in precedenza, valore di contratto vincolante. Tra i Germani, per esempio, la promessa aveva molto più che un valore sentimentale. La tradizione si è rafforzata nei secoli e perdendo un po’ l’aspetto di vincolo contrattuale ha assunto invece una più affascinante sfumatura romantica.
Quale ragazza non ha mai sognato una proposta di matrimonio da gran cinema, con lui in ginocchio, la voce un po’ tremante, la scatolina blu da cui fa capolino un certo brillio.
Le statistiche parlano chiaro: il 70% delle spose ha ricevuto la proposta con tanto di anello di diamanti. Una bella cifra, considerando che si tende sempre più a considerare il romanticismo come qualcosa di superato.
Una cosa è certa: la scelta dell’anello va valutata con grande attenzione. Sbagliare è facile, perché le proposte sul mercato sono innumerevoli e in un gioiello simile va valutata con cura anche, e soprattutto, la pietra. Dopotutto, avrà il compito di portare il messaggio del vostro amore, con la speranza che duri per sempre. La futura sposa dovrò portarlo al dito quotidianamente fino a quando non verrà sostituito dalla fede nuziale e se le piace lo porterà sicuramente più volentieri.
Caratteristiche del solitario
Due sono gli aspetti fondamentali da valutare nella scelta di un solitario: materiale e pietra. Un anello tanto impegnativo andrà scelto senza ombra di dubbio in un materiale nobile, oro o platino. L’argento e ogni altro metallo semi-prezioso non è adatto né alle circostanze né alla pietra che dovrà portare.
Solitamente il solitario ha una montatura piuttosto semplice, volta a far risaltare il più possibile la pietra centrale, a volte attorniata da altre piccole pietre preziose, anche diamanti più piccoli. Può essere in oro bianco – la soluzione più diffusa – ma anche giallo, rosso o rosa. Oppure in platino, più prezioso, meno diffuso ma anche più costoso. Le soluzioni più contemporanee offrono anche il titanio tra i metalli più inconsueti. Una cosa è certa: il solitario più classico è sempre quello più apprezzato, perché dura nel tempo attraversando le mode passeggere. Ed è quello che si augura ad ogni grande amore.
La sobrietà, poi, viene sempre premiata. È sicuramente più gradevole portare al dito un anello non troppo vistoso che ben si abbina ad eventuali altri gioielli, piuttosto che un prezioso molto appariscente che costringe la promessa sposa ad evitare ogni altro accessorio per non eccedere. È bene anche fare attenzione ai gioielli che solitamente porta la futura sposa, in modo da accordare l’anello ai suoi gusti e alle sue preferenze: donare un anello d’oro giallo ad una donna che predilige l’oro bianco è certo un errore da evitare.
L’altro aspetto cardine da tenere in debita considerazione nell’acquisto del solitario è naturalmente la pietra. La maggior parte delle gioiellerie propone anelli già montati e pronti da acquistare, in diverse fogge e misure. Tuttavia sarebbe preferibile scegliere separatamente montatura e pietra: in questo modo si ottimizza il budget e si può scegliere una pietra migliore. Inoltre in questo modo è possibile apprezzare e valutare tutte le caratteristiche della pietra “a nudo”.
Come scegliere pietra e montatura
La scelta della montatura riguarda essenzialmente gusti e preferenze dell’acquirente e della persona che indosserà il gioiello. Sono sempre più frequenti i promessi sposi che si recano insieme in gioielleria per scegliere l’anello giusto. Ai più tradizionalisti basterà tener presenti i gusti della propria fidanzata per non sbagliare. Un aiuto, tuttavia, è sempre utile perché nei giorni della scelta dell’anello vedrete centinaia di modelli, decine di tagli delle pietre e sarete confusi dai consigli spesso contraddittori dei gioiellieri che vogliono farvi credere che a pietra più grande corrisponde amore più grande. Un’amica o la mamma della sposa saprò essere giudice imparziale della vostra scelta.
Se deciderete di farvi montare l’anello potrete scegliere anche la lavorazione personalizzandola secondo i vostri gusti: lucido o satinato, bombato o piatto, tipo di montatura e del taglio della pietra. Ecco i modelli più diffusi tra cui scegliere:
Griffe: la pietra è protagonista assoluta, centrale e ben visibile, cattura meglio la luce ed è la montatura più diffusa e richiesta.
Castelletto: come la griffe ma con due piccole fasce laterali che aggiungono sostegno, e sicurezza, alla montatura centrale.
Castone: altra montatura molto classica che vede la pietra incastonata in un alloggiamento predisposto sull’anello. È la più sicura ma anche quella che lascia entrare meno la luce.
A tensione: la pietra viene tenuta in posizione dalla pressione dell’anello. L’impressione è che il diamante sia sospeso nel vuoto, ma la sensazione di sicurezza è davvero scarsa.
A lastra: il diamante è alloggiato in una piccola cavità ricavata sulla superficie dell’anello. La tecnica è usata spesso anche per le fedi nuziali a cui si voglia aggiungere un punto luce.
La scelta della pietra invece prevede caratteristiche non più legate alle preferenze personali ma a dati oggettivi importanti da valutare per ottenere dal solitario il massimo effetto in brillantezza. Ci si riferisce comunemente a queste caratteristiche con la 4 C: Cut (taglio), Color (colore), Clarity (purezza) e Carat wight (peso in carati). Accertarsi di tutte queste caratteristiche senza essere una persona esperta è difficile ma è dovere di ogni gioielliere fornirvi una certificazione scritta e dettagliata della pietra che state acquistando.
I tagli della pietra
La scelta del taglio, oltre che valutare le caratteristiche di rifrazione della luce e quindi del ritorno in luminosità del diamante, deve tener conto delle preferenze di gusti della persona che riceverà l’anello e della montatura prescelta perché la pietra possa essere adeguatamente collocata sull’anello.
Il taglio è tra le 4C elencate sopra la caratteristica più importante della pietra. Dalla qualità del raglio dipende la brillantezza dell’anello. È il tagliatore che, con un lavoro di alta precisione, determina il fuoco della pietra e il suo indice di rifrazione. Un diamante tagliato secondo le proporzioni più corrette rifrange la luce adeguatamente all’interno del padiglione creando un gioco di rifrazioni interne che restituisce la luce amplificata sulla superficie della pietra. Se il diamante è tagliato male, invece, la luce si disperde e l’effetto finale è molto smorzato, o nullo.
Ecco i tagli più diffusi
-Taglio a brillante rotondo: il più richiesto, grazie alle 57 faccette che garantiscono una rifrazione molto articolata e un effetto di luce molto intenso.
-Taglio navette o marquise: il suo nome deriva dalla Marchesa di Pompadour, cui il Re Sole donò una pietra con la stessa forma della sua bocca. Le sue 57 faccette offrono la stessa brillantezza del taglio rotondo ma con una minore rifrazione sulle punte. È un taglio molto difficile e delicato a causa della fragilità delle punte e della difficoltà d’esecuzione.
-Taglio a goccia: molto diffuso, dopo il taglio rotondo, offre le stesse caratteristiche del taglio marquise senza i suoi svantaggi. La luce brilla di più nella parte tondeggiante, mentre tende a disperdersi in punta.
-Taglio a smeraldo: di forma rettangolare oppure quadrata, ha tra le 40 e le 50 faccette e un aspetto molto “pulito” grazie alle superfici più estese. La rifrazione della luce è però molto ridotta rispetto al taglio più classico.
-Taglio ovale: variante del taglio rotondo, ha 57 faccette ed è stato introdotto da Lazare Kaplan nel 1960.
-Taglio principessa: variante del taglio rotondo, mantiene una forma quadrata e ha ben 76 faccette che lo rendono il taglio più luminoso in assoluto tra tutti.
-Taglio a cuore: un’altra variante del taglio rotondo, ha 59 faccette e la classica forma a cuoricino.
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Varianti e significati delle pietre
Se volete essere tradizionalisti ma anticonformisti c’è la possibilità di variare la pietra da montare sull’anello, scegliendone un’altra sulla base delle vostre preferenze o delle preferenze dell’amata o secondo la simbologia delle pietre.
La scelta del diamante è sicuramente la più azzeccata, sia in termini simbolici che estetici, ma se quello che cercate è un simbolo che sappia comunicare anche un messaggio personalizzato, allora potrete scegliere tra la promessa di fedeltà dello zaffiro e l’ardente passione del rubino, tra la promessa di un amore eterno e sereno dell’acquamarina e la sincerità senza condizioni dell’opale.
Altri tipi di scelta possono essere guidati dall’associazione delle pietre ai segni zodiacali oppure – non ultimo – da significati assolutamente personali attribuiti ad una determinata pietra che ha significato qualcosa nella storia d’amore che suggellerà.
Allo stesso modo, al solitario più classico si può sostituire, secondo preferenza, un gioiello diverso ma parimenti prezioso e significativo, come un anello d’epoca – tramandato in famiglia o acquistato dall’antiquario – o una delle molte varianti proposte in gioielleria, come l’ormai celebre trilogy, composto da tre diamanti montati in fila al posto della singola pietra, o la riviera, una veretta ricoperta interamente o solo per metà della sua lunghezza da piccoli brillanti.
La scelta, anche in questo caso, dipende solo dalle preferenze dei fidanzati, oltre che dai significati che si vogliono attribuire all’anello in sé. La regola sempre valida in questi casi è “less is more” piuttosto che la più diffusa ma non sempre saggia massima latina secondo cui è “melius abundare quam deficiere”. Una pietra più piccola ma ben montata e valorizzata rende sicuramente molto di più di un anello pieno di pietre ma meno simbolico.
Dove e come acquistare
Una volta stabilito il budget e chiarite le idee sugli obiettivi, è preferibile iniziare a guardarsi intorno, prima di lanciarsi nell’acquisto alla prima gioielleria incontrata sulla via. Sarebbe preferibile il consiglio di un gioielliere di fiducia da cui farsi guidare per quanto riguarda le caratteristiche tecniche delle pietre ma senza lasciarsi influenzare per tutto ciò che riguarda, invece, le preferenze personali. Ecco perché è meglio avere già le idee chiare prima di uscire di casa.
Una prima documentazione su Internet può aiutare nel chiarire intenzioni e preferenze. I più classici e ambiti solitari sul mercato mondiale sono quelli di Tiffany e di Cartier, sui cui siti è possibile vedere tutte le proposte delle due prestigiose case gioielliere, dalle più classiche e tradizionali alle più moderne e innovative.
Risulta essere importante anche evitare di lasciarsi prendere dall’ansia dell’acquisto sull’onda dell’emozione. È giusto che siate emozionati, ma non è giusto che vi lasciate derubare dello stipendio per un anello che vi colpisce a prima vista ma non risponde alle caratteristiche che vi eravate ripromessi di valutare. Per questa ragione è preferibile dedicare alla scelta più di una sola spedizione in gioielleria. Dopotutto è una scelta importante ed è giusto che sia pensata a fondo. Dopo aver individuato gli anelli che più vi piacciono, rifletteteci un po’ su e tornate a scegliere a mente fredda. Ne guadagnerà la scelta e anche il portafogli.
Un’altra via – per quanto da molti deplorata – è farsi accompagnare direttamente dalla futura sposa, per una prima selezione. L’anello finale lo sceglierete voi, tornando in negozio da soli, ma vi farete un’idea generale di cosa evitare e cosa preferire. Non è da escludere il prezioso aiuto che saprebbe darvi, soprattutto per gli eterni indecisi.
Federica Damiani è una casalinga appassionata di arredamento d'interni e bellezza. Con un occhio attento per i dettagli e una passione per tutto ciò che riguarda la casa, condivide consigli pratici per rendere la tua casa accogliente e bella. Quando non è impegnata a trasformare la sua casa in un'oasi di pace, le piace sperimentare nuovi prodotti di bellezza e condividere i risultati.