Con un po’ di buona volontà e di pazienza, chiunque può imparare a lavorare a maglia riuscendo in breve tempo a eseguire dei capi non solo utili, ma se confezionati con cura, anche molto eleganti e raffinati.
In sostanza si riducono a essere soltanto due i punti basilari di qualsiasi lavoro a maglia: il diritto e il rovescio (che ci danno la maglia diritta e la maglia rovescia), ma variando la combinazione di questi due punti basilari (il diritto e il rovescio) si ottiene una vasta gamma di punti diversissimi.
Prima di iniziare il vostro lavoro, è buona norma scegliere oculatamente la lana adatta al capo da confezionare, procurarsi i ferri adeguati ed esercitarsi nell’esecuzione del punto scelto, fino ad acquistare una certa sicurezza, per non essere costrette a disfare di continuo il lavoro. Se seguite le istruzioni di una rivista specializzata, leggetele subito attentamente fino in fondo e attenetevi poi scrupolosamente ad esse.
Indice
I ferri
Sarebbe bene avere sempre in casa un certo numero di ferri di diverse grossezze e in particolare dei numeri 2, 2 1/2, 3, 3 1/2, 4, 5, che sono quelli usati piú di frequente. Un buon paio di ferri da maglia dovrebbero avere una estremità munita di pomolo, l’altra estremità acuminata ma con la punta smussata, e inoltre una superficie perfettamente liscia e scorrevole. Come materiale, è preferibile l’acciaio, piú leggero e resistente, difficile da deformare.
In commercio si trovano ferri dal n. 1 al n. 8. Come si vedrà in seguito, a filati sottili si addicono ferri fini, a filati voluminosi, ferri piú grossi. I numeri con cui i ferri sono contrassegnati corrispondono al loro diametro.
Inizio del lavoro
I metodi piú comuni per “montare” le maglie sul ferro sono due: quello detto “all’italiana” e quello a due ferri, o “alla francese”.
Inizio all’italiana. Mettere un ferro sotto il braccio destro, reggere con la mano sinistra il capo del filo srotolato dal gomitolo e con la destra quello proveniente dal gomitolo. Col filo a sinistra fare un cappio e stringerlo sul ferro. Girare quindi la lana attorno al pollice sinistro (figura 1, 1A), infilare la punta del ferro (sempre sostenuto dalla destra) nell’anello cosi ottenuto e attorno alla punta girare il filo proveniente dal gomitolo.
Fare scivolare fuori dal ferro l’anello ottenuto sul pollice e tirare il filo in modo da serrarlo alla base del filo girato sul ferro. Ripetere questa operazione fino ad avere sul ferro il numero di maglie necessarie (fig. 2).
Inizio a due ferri o alla francese. Col capo libero della lana fare un cappio e serrarlo sul ferro sostenuto dalla mano sinistra. Introdurre l’ago destro — da sinistra verso destra — nel cappio (fig. 3).
Con il filo del gomitolo, retto dalla destra, formare sul ferro destro un anello e con la punta del ferro sinistro fare scivolare questo anello fuori dalla punta del ferro destro e farlo passare sul sinistro (fig. 3A).
Passare di nuovo la punta del ferro sinistro nell’anello rimasto sul destro, girare il filo del gomitolo attorno alla punta del ferro destro e ripetere tutte le operazioni descritte fino ad avere sul ferro sinistro il numero di maglie occorrenti (fig. 3B).
Maglia diritta o punto diritto
Reggere con il braccio sinistro il ferro su cui sono disposte le maglie. Introdurre la punta del ferro destro nella prima maglia, passarvi sopra la lana (fig. 4), far scivolare la maglia dal ferro sinistro al destro e continuare allo stesso modo fino ad aver esaurito tutte le maglie.
Maglia rovescia o punto rovescio
Reggere con la sinistra il ferro su cui sono disposte le maglie; portare sul davanti il filo; infilare nella prima maglia la punta del ferro destro dal dietro in avanti, da destra a sinistra. Girare la lana attorno alla punta del ferro destro, farla passare attraverso la maglia lavorata e lasciarla scivolare sul ferro destro (fig. 5).
Punto legaccio o spuma, o giarrettiera
Lavorando a diritto tutti i ferri di un lavoro si otterrà un punto comunemente definito a legaccio. Questa maglia non è particolarmente elegante né sostenuta ma di facilissima esecuzione e adatta specie a bordure e orli (fig. 4A).
Punto calza o maglia rasata
Se si alterna un ferro lavorato a diritto a uno lavorato a rovescio si realizza la cosiddetta maglia rasata (o punto calza) che, pur essendo di facile realizzazione, è molto sostenuta, elegante e morbida, adatta quindi alle piú svariate applicazioni (fig. 6).
Punto a coste
Montare sul ferro un numero di maglie pari. Lavorare due maglie a diritto e due a rovescio alternandole per tutto il ferro. Iniziare il ferro successivo con lo stesso punto del precedente e ripetere la lavorazione alternata. Ricordare che per ottenere delle file di maglie uguali occorre cominciare sempre il ferro con il medesimo punto (sempre col diritto o sempre col rovescio).
Il succedersi di 1 diritto e 1 rovescio dà origine alla costa semplice, l’alternarsi di 2 rovesci e 2 diritti produce la cosiddetta costa doppia: servono ambedue per formare bordura e rendere aderenti ai polsi, in vita, al collo, gli indumenti a maglia (fig. 7).
Punto a grana di riso
Ecco un altro punto semplicissimo che si trova spesso usato nei modelli degli indumenti per bambini. Sul primo ferro si lavora un rovescio e un diritto. Sul secondo ferro si inverte l’ordine eseguendo prima un diritto poi un rovescio. Il terzo ferro è simile al primo, il quarto è uguale al secondo e cosí via (fig. 8).
Diminuzioni
Quando è necessario diminuire il numero delle maglie su un ferro, basterà lavorare assieme due maglie. Infilare la punta dell’ago destro in due maglie consecutive e lavorarle assieme prima di farle scivolare fuori dal ferro sinistro (fig. 9). Ogniqualvolta si compirà questa operazione si otterrà una maglia in meno.
Talvolta le istruzioni per eseguire un certo capo prescrivono la diminuzione incrociata, che si ottiene nel modo seguente: far scivolare una maglia sul ferro destro senza lavorarla. Lavorare come d’abitudine la maglia seguente, poi con la punta del ferro sinistro accavallare la maglia non lavorata su quella lavorata (fig. 9A e 9B).
Aumenti
Per aumentare il numero delle maglie di un ferro di solito si lavora regolarmente una maglia, poi, prima di lasciarla scivolare dal ferro sinistro, si introduce la punta del ferro destro al di sotto della maglia stessa lavorandola una seconda volta, dopo di che la si lascia scivolare come di norma sul ferro sinistro (fig. 10 e 10A). Ogni volta che si compie questa operazione si ottiene una maglia di piú.
Come si intrecciano le maglie
Terminato un lavoro ai ferri è necessario chiuderlo perché non si disfi. Lavorare le prime due maglie regolarmente, infilare il ferro sinistro nella prima maglia, accavallarla sulla seconda e lasciarla scivolare dal ferro. Lavorare un’altra maglia e ripetere l’operazione fino a che tutte le maglie non siano esaurite e il lavoro chiuso. Passare il capo della lana nell’ultima maglia, tirare forte poi tagliarlo (fig. 11 e 11 A).
Campionatura
Prima di iniziare un capo, specie se di dimensioni notevoli, è consigliabile preparare un campione di una ventina di maglie. Esso infatti consentirà di stabilire:
-Se il rapporto tra ferri e filato è esatto e se il tessuto non risulta troppo molle o troppo rigido;
-Quante maglie occorre montare e quanti ferri eseguire per realizzare le dimensioni desiderate. Se 20 maglie corrispondono a 3 cm per ottenere un pezzo lungo 30 cm occorrerà montare 200 maglie; e, di contro, se 10 giri corrispondono a una altezza di 3 cm, 100 giri formeranno 30 cm di altezza (fig. 12A e 12B).
Se si seguono le istruzioni di un giornale specializzato, basterà consultare lo schema illustrativo ed essere scrupolosi nel procurarsi la lana e i ferri consigliati perché le misure risultino effettivamente uguali a quelle stabilite (se avete qualche dubbio fate ugualmente la prova del campione).
Lane e ferri
La grossezza della lana è data dal numero di fili che la compongono e dalla torsione piú o meno accentuata. Ecco qui di seguito una lista delle lane piú comuni e del loro impiego appropriato nonché il numero di ferri consigliabili per lavorarle.
Lana ritorta (cablé) a 3-4 capi: è la piú usata per ogni tipo di golfini, giacchette, pantaloncini. guanti ecc. Si lavora coi ferri n. 2 1/2 – 3.
Lana ritorta a 4-6 capi: si impiega per eseguire maglioni sportivi. calzettoni pesanti, giacche. Ferri occorrenti 3 1/2-4 e anche 5.
Lane speciali per signora: bouclé, angora, zephir, cachemire, shetland ecc. Sono filati molto eleganti, delicati, realizzati nei colori di moda che si lavorano in genere coi ferri n. 2 1/2-3.
Abbreviazioni
Premesso che si intende per “maglia” l’anello che si forma attorno al ferro ed è la base del lavoro (maglia diritta, rovescia, passata, gettata e cosí via a seconda del modo con cui si dispone il filo) e per “punto” la disposizione di maglie su un ferro, le quali col loro alternarsi danno origine a un determinato motivo (punto a grana di riso, a nido d’ape, a coste ecc.), ecco quali sono le piú frequenti abbreviazioni usate nella descrizione di un modello:
Dir.: diritto; rov.: rovescio; p.: punto; f.: ferro (l’insieme delle maglie montate su un ferro); I f.: primo ferro, cioè il primo veramente lavorato dopo le maglie di inizio. Due asterischi ** stanno a indicare che la successione di maglie ivi compresa deve essere ripetuta nel medesimo ordine per tutto il ferro o per il numero di volte prescritto. Esempio [*2 dir., 2 rov., 1 dir., 1 rov.* 2 v. (00)] vuol dire che per due volte bisogna eseguire 2 diritti, 2 rovesci, 1 diritto, 1 rovescio.
Come si confeziona un indumento a maglia
Una volta terminati i vari pezzi del lavoro a maglia, per la fretta di finire, non cuciteli assieme in qualche modo. Bisogna prima di tutto stirarli con molta cura e precisione.
Dopo aver preparato il tavolo da stiro con un mollettone soffice e un telo pulito, disponetevi sopra il primo pezzo da stirare, col diritto a contatto del tavolo e il rovescio in fuori. Con degli spilli appuntate la maglia sul telo in modo che i bordi non si arrotolino e il pezzo assuma le dimensioni esatte (fig. 15). Sarà opportuno controllare con un centimetro le misure, per regolarsi in base a quelle, mentre eseguite questa operazione. Non appuntate né stirate mai i bordini elastici perché perderebbero la loro elasticità. Appuntate le maniche allo stesso modo. A meno che le istruzioni sulla fascetta del filato non prescrivano altrimenti, stendete sulla maglia un telo umido e ripassate con ferro caldo, ma non caldissimo. Lasciate quindi il pezzo appuntato sul tavolo finché non sia scomparsa ogni traccia di vapore. Non insistete troppo col ferro per asciugare il lavoro. I capi lavorati a coste non vanno stirati.
Cuciture. Prima di cucire assieme i vari pezzi assicuratevi che i motivi del davanti e del dietro combacino. Appuntate i pezzi tra loro con degli spilli sul rovescio a 1/2 cm dai bordi. Servendovi di un ago da lana (a punta smussata) e del medesimo filato usato per la lavorazione del capo eseguite una cucitura a dietro-punto, rimuovendo gli spilli man mano che si procede. Iniziate con le spalle poi
appuntate allo stesso modo i vari pezzi sui fianchi. Cucite avendo però cura di unire la parte lavorata a coste passando la punta dell’ago alternativamente nella prima maglia di ciascun pezzo: si otterrà cosí una cucitura piatta e invisibile.
Per le maniche, unite l’elastico (cioè la parte lavorata a coste) con la cucitura piatta appena descritta e proseguite a dietropunto. Ripassate col ferro le cuciture aprendole bene con la punta del ferro stesso.
Come si montano le maniche. Piegate a metà le maniche già cucite, segnate il punto centrale della parte superiore con uno spillo. Fate combaciare questo punto con la cucitura della spalla e fissate la cucitura del sottomanica in corrispondenza di quella del fianco avendo cura di non sformare, tirandolo, il giro manica. Cucite a dietropunto a circa V2 cm dai bordi, poi stirate con cura.
Se la manica è a raglan la si unisce al corpino con la stessa cucitura piatta impiegata per le parti lavorate a coste.
Talvolta il bordo dei giacchini si lavora a parte. Lo si appunta quindi tutt’attorno al capo tendendolo leggermente, poi lo si cuce sul rovescio prendendo alternativamente una maglia dal bordo e una dall’altro pezzo del lavoro. Per fissare i bottoni usate sempre la medesima lana del lavoro, mai del filo di cotone. Se è necessario, rifinite gli occhielli con un punto occhiello poi stirate il tutto molto accuratamente.
Federica Damiani è una casalinga appassionata di arredamento d'interni e bellezza. Con un occhio attento per i dettagli e una passione per tutto ciò che riguarda la casa, condivide consigli pratici per rendere la tua casa accogliente e bella. Quando non è impegnata a trasformare la sua casa in un'oasi di pace, le piace sperimentare nuovi prodotti di bellezza e condividere i risultati.