Lavare i tappeti in genere è una tra le mansioni maggiormente complicate da svolgere in casa, sia per l’indiscussa difficoltà nell’effettuarla agevolmente, sia per il rischio di adoperare strumenti e prodotti troppo aggressivi che potrebbero rovinarli irreversibilmente. Nel caso della pulizia di un tappeto persiano poi, le nostre difficoltà si triplicano, soprattutto in considerazione del suo grande valore, peculiarità questa che ci costringe a prendere in esame un eventuale lavaggio con tutte le preoccupazioni del caso.
Che fare allora? Rimandare è inutile, oltre a essere dannoso anche per noi; è ben noto infatti che i tappeti, qualora non vengano puliti periodicamente, diventano il ricettacolo naturale per ogni forma di sporcizia (polvere, terra, residui alimentari) e parassiti (acari), tutti quanti fattori di rischio non indifferenti che possono determinare l’insorgere di allergie e infezioni, oltre a peggiorare notevolmente la qualità dell’aria che respiriamo dentro casa.
Come lavare un tappeto persiano, quindi? Le alternative a nostra disposizione sono due: o affidiamo il tappeto a ditte specializzate (qualsiasi rivenditore, se non la effettua lui stesso, saprà comunque indirizzarci), o lo laviamo da noi, con tutte le precauzioni che l’operazione richiede.
Nel caso di questa seconda opzione ci sembra utile tracciare una piccola lista delle cose da non fare mai durante la pulizia o il lavaggio di un tappeto persiano.
-Non utilizzare mai il battitappeto.
-Usare soltanto occasionalmente l’aspirapolvere, e mai alla massima potenza, perchè potremmo rovinare i velli del tappeto.
-Non utilizzare mai prodotti detergenti, trielina, solventi chimici, pulitori in genere.
-In presenza di macchie e incrostazioni non trattare con smacchiatori.
-Non strofinare mai con panni o spazzole in direzione opposta a quella del vello.
Una volta scartate queste tecniche di pulizia potremo dedicarci al lavaggio del tappeto persiano con maggiore competenza. Nel caso in cui disponessimo di un piccolo giardino, di uno spazio aperto in genere, o anche di un balcone o terrazzo sufficientemente ampi, potremo stendere a terra il tappeto e innaffiarlo con la canna dell’acqua per rimuovere il primo strato di sporco. Successivamente passeremo su di esso, seguendo l’orientamento dei velli, un panno (o anche una spazzola con setole morbide) imbevuto con una soluzione di acqua e aceto, possibilmente bianco. Se il nostro tappeto persiano è molto sporco, dovremo effettuare questa operazione più volte, fino a che non vedremo i colori diventare nuovamente vivaci. Quindi, per ultimare questa fase, basterà un lieve risciacquo sempre con acqua.
In alternativa, qualora non avessimo a disposizione spazi aperti, potremo lavare il tappeto dentro casa, ovviamente non innaffiandolo, ma inumidendolo con acqua attraverso un panno imbevuto. Per il resto la procedura è identica a quanto riportato prima. Si tratta di faticare un bel po’, è vero, ma alla fine i risultati saranno gli stessi.
Una volta che avrete lavato e sciacquato il nostro tappeto persiano, potremo concentrarci sulla sua asciugatura. Quest’ultima va completata in maniera assolutamente naturale, capovolgendo il tappeto per far si che l’acqua scorra via e lasciando che il calore faccia il resto. Dovendo affidarci al sole è bene quindi pianificare il tutto durante il periodo estivo, quando le probabilità di piogge improvvise sono molto basse. Se infatti, per qualche ragione, il nostro tappeto rimanesse umido per troppo tempo, potrebbe rovinarsi irrimediabilmente o persino marcire.
Federica Damiani è una casalinga appassionata di arredamento d'interni e bellezza. Con un occhio attento per i dettagli e una passione per tutto ciò che riguarda la casa, condivide consigli pratici per rendere la tua casa accogliente e bella. Quando non è impegnata a trasformare la sua casa in un'oasi di pace, le piace sperimentare nuovi prodotti di bellezza e condividere i risultati.