Pezze di stoffa colorata, vecchi brandelli sminuzzati, ago, filo e tanta fantasia sono gli elementi essenziali per fare in casa i più deliziosi pupazzi di panno, con risultati incredibili. Non ci vuole molto tempo, né troppa concentrazione, per costruire una balena a scacchi bianchi e verdi, una giraffa rossa e bianca, una tigre, un leone, un cagnolino, un gatto. Basta un minimo di conoscenza di che cosa significhi cucire.
Nelle tabelle vi offriamo alcuni suggerimenti per quanto riguarda il taglio delle parti che compongono un animaletto di panno. Per tutto il resto si scoprirà che il migliore alleato è la fantasia. Una balena a quadratini bianchi e verdi? Chi l’avrebbe mai detto che anche lei avrebbe potuto fare la sua figura? Un topolone di velluto marrone? Una tartaruga con le zampe color pervinca e la corazza a fiorellini verdi e azzurri? Anche queste « pazzie », nel mondo della fiaba infantile, sono più che accettabili. Ci si renderà conto, dopo aver costruito alcuni degli animaletti che proponiamo, come sia estremamente facile lasciare schemi già definiti e fare i propri schemi, con le proprie idee, le proprie varianti.
In linea di massima un animale-base (e come animale-base intendiamo un cane, per esempio, o una tigre, cioè animali molto semplici, senza « supplementi » quali potrebbero essere la criniera di un leone, la proboscide di un elefante) è formato da sette parti. Due per i fianchi del corpo, due per la parte interna delle zampe laterali, una per la parte superiore della testa, e due per le orecchie. La fisionomia dell’animale, o se vogliamo il suo aspetto caricaturale, dipende in gran parte da come si tagliano queste parti. Una tigre, per esempio, con un testone gigantesco è più buffa di una tigre con una testa di dimensioni proporzionate al resto del corpo. Tagliate le varie parti del corpo, è sufficiente cucirle insieme, secondo le normali tecniche del cucito, vale a dire dal rovescio, per poi rivoltare ad opera quasi finita, quando resta una sola apertura. Quando si sia rivoltato, proprio da quella apertura si inserisce l’imbottitura, per la quale potranno servire vecchi cenci inutili (ma puliti). È necessario sminuzzare questi panni di scarto, altrimenti si corre il pericolo di vedere brutte gobbe, indurimenti poco estetici sulla schiena c sul collo dell’animale. Inserire i ritagli sminuzzati prima nelle zampe, esercitando una discreta pressione, affinché la « pelle » dell’animale sia ben tesa, e poi riempiendo anche il resto del corpo, prima dell’ultima cucitura.
A questo metodo ci sono due alternative. La prima consiste nell’immettere nell’animale di pezza, anziché stracci sminuzzati, pezzetti di gommapiuma, in vendita in qualsiasi negozio di gomma e plastica. Se il pupazzo è di discrete dimensioni, e si teme che tenda ad afflosciarsi o ad assumere posizioni innaturali proprio a causa della sua mole, è sufficiente inserire nel pupazzo, prima di chiudere la cucitura e di imbottire, una nervatura a base di filo di ferro (meglio se costituita da due fili debitamente attorcigliati fra di loro).
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Per i più piccoli
Molto semplice è anche la preparazione di una palla di panno, che rappresenta, soprattutto per i più piccoli, un giocattolo fra i oiù preziosi. Ci sono vari modi per costruirla; iniziamo, comunque, a costruire il tipo più semplice (fig. 4). Bastano otto pezzi di panno di forma ellittica, la cui larghezza massima corrisponde a un ottavo della loro lunghezza. Non ci vuole grande arte a cucire insieme le otto parti, rivoltare, imbottire con i soliti stracci sminuzzati o con la gommapiuma, e poi sigillare con l’ultima cucitura. Se il bimbo è già diventato tifoso di calcio, e segue le partite alla televisione, potrebbe desiderare fortemente una di que.ie palle bianche a chiazze nere, e disdegnare nel modo più assoluto quella che abbiamo appena insegnato a costruire. Lo si può facilmente accontentare. Basta ritagliare dodici pentagoni, qualcuno bianco e qualcuno nero (o di altri colori, se il tifoso non si sente proprio juventino). Dividerli in due gruppi, di sei ciascuno. Prendere un pentagono, e su ognuno dei suoi cinque lati cucire un altro pentagono. Fare lo stesso ccn gli altri sei pentagoni. A questo punto si hanno due mezze palle, che basterà unire opportunamente, rigirare al momento giusto, imbottire, e finire di cucire.
Alcune varianti
La palla grezza, fatta con le ellissi o con i pentagoni, non è che il punto di partenza per una serie di giochi meravigliosi. Si può fare la palla-gatto, per esempio. Consiste nel cucire, sulla palla, l’immagine di un gatto. E così via, con una serie completa di
animali, ciascuno in grado di dare una fisionomia diversa a quella palla originale. Oppure, sulla palla a pentagoni, si può facilmente ricamare una serie di disegni, uno diverso per ogni pentagono, ottenendo una serie infinita di soluzioni.
Riducendo la scala della costruzione a ellissi, si può fare una pallina di panno con un diametro di sette o al massimo otto centimetri. All’estremità in cui le otto ellissi si riuniscono (ma possono essere, su una palla così piccola, soltanto sei, e in tal caso la loro larghezza massima equivale a un sesto della loro lunghezza) si può cucire un elastico del tipo a sezione quadrata (lato 2 mm) facilmente reperibile in qualsiasi negozio di articoli di gomma. Ecco così fatta una palla elastica, tipo yo-yo, come quelle che usano tanto a carnevale. Oppure, con una serie di palline appese a fili colorati, si potrà ottenere una specie di « scultura cinetica » adattissima per la stanza dei bambini, o che addirittura può essere messa sopra il loro lettino.
Federica Damiani è una casalinga appassionata di arredamento d'interni e bellezza. Con un occhio attento per i dettagli e una passione per tutto ciò che riguarda la casa, condivide consigli pratici per rendere la tua casa accogliente e bella. Quando non è impegnata a trasformare la sua casa in un'oasi di pace, le piace sperimentare nuovi prodotti di bellezza e condividere i risultati.